Stemma e Gonfalone di Itri 

 

Lo Stemma ufficiale di  I T R I

(Bollettino Ufficiale n. 25 della Regione Lazio 10/9/1992

(Lo Statuto di Itri))

 

Il Gonfalone

 

 

 Timbri-Stemmi e Gonfalone

nel corso dei secoli 

Sigillo a secco del 1700

 

Sigillo in gomma del 1875

(archivio comunale)

 

 Stemma su avviso di Giunta comunale del 1890

  

Sigillo ad inchiostro di Itri (Roma) del 1930-VIII

 

Stemma comunale e stemma 

littorio su delibera del Podestà

del 1931-IX

 

 

Bozzetto    

dello stemma comunale

 approvato con dec. 21 sett.

1933-XI

 

 

Bozzetto    

del gonfalone comunale

 approvato con dec. 21 sett.

1933-XI

  

Stemma di Itri (Littoria) del 1942-XX

 

Stemma apparso su alcune pubblicazioni mai adottato 

dal Comune di Itri 

( periodo 1948-1950)

 

 

 

1961 Bozzetto della tip. Nappa di Aversa, 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                

 

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Lo Stemma Comunale

 

 

Lo Stemma Comunale

 

(Origini, ricerche, adozione e normativa vigente)

 

  

È difficile stabilire la nascita dello stemma di Itri. Gli elementi che lo compongono, credo, si siano “assemblati” nel tempo giungendo com’è fino ai nostri giorni. Nel 1700, quando si faceva uso dei sigilli a secco, era già presente un serpente coronato, nella stessa posizione dell’attuale stemma, ma con la coda dritta in palo.

Da una lettera di convocazione del Consiglio comunale del 1890 l’effige dello stemma fu modificata, il serpente in campo azzurro è attorcigliato, coronato, ma rivolto a destra di chi guarda, in campo azzurro, col semplice motto: Signum Salutis.

Sin dal 1919 l’avv. Pasquale Jallonghi con una nota, inviata al comune, descriveva la forma dell’arma, così definiva lo stemma, con una motivazione per la presenza del serpente, non proprio storica,  … per la tradizione che fa risalire ad Amiclae la marina città fenicia, l’origine della città di Itri. Amiclae fu invasa e distrutta dai serpenti, scriveva.

Lo smarrimento dei documenti originali, durante il secondo conflitto mondiale, che distrusse il comune, è stato uno dei motivi che hanno rallentato la realizzazione dello stemma. Accadde che la casa comunale, avesse un cedimento strutturale nei locali riservati all’archivio, dove operavo. Per forza di cose ci trasferimmo presso il palazzo dei dipendenti comunali in Via Don Morosini tra il 1965 e il 1966.

 

Ricerche

Qualche tempo dopo l’inizio della mia attività presso il comune, avvenuta nel 1964, ho ritrovato il fascicolo del 1931 contenente una documentazione inerente la concessione dello stemma e del gonfalone.  

Tra i documenti d’archivio trovai il fascicolo con il decreto relativo la concessione dello stemma e del gonfalone, di quest’ultimo c’era solo il bozzetto, mancava quello relativo lo stemma. Inoltre tra i documenti c’era la delibera del 17 febbraio 1931 n. 10, a firma del Podestà Alberto Rossetti con allegata una relazione: Cenni storici su la origine di ITRI e del suo Stemma datata 5 febbraio 1931, predisposta dall’Avv. Pasquale Jallonghi di ITRI. Vistata in data 25 febbraio 1931 dalla Prefettura di Roma, provincia della quale faceva parte in quel periodo Itri, la richiesta della concessione dello stemma e del gonfalone iniziava l’iter, che terminò, dopo vari passaggi in commissione araldica, in data 21 settembre 1933, quando pervenne il decreto a firma del Capo del Governo, Mussolini.

 

Le mie ricerche proseguirono. Nel 1977 un mio primo disegno fu pubblicato sulla guida “ ITRI” a cura della dott.ssa Marisa de’ Spagnolis.

 Per dare una precisa connotazione dello stemma, il 12 dicembre del 1988, mi recai presso l’Archivio di Stato di Roma su incarico del comune, il quale si stava interessando alle mie ricerche. Trovai il bozzetto originale dello stemma e il gonfalone entrambi dipinti all’acquerello, che fotografai. Chiesi ed ottenni le fotocopie dei verbali della Consulta Araldica. Il ritrovamento era un importante recupero, servito a integrare una pratica d’archivio, importante per me che ero a buon punto nel realizzare lo stemma.

Mi fu utile l’Enciclopedia Europea Garzanti che a pagina pag. 570,  spiegava il tipo di corona che doveva sormontare gli stemmi dei comuni, provincie, regioni, corpi ed enti morali, unità delle FF.AA., secondo i RR. DD. nr. 651 e 652 del 7 giugno 1943, ancora in vigore, per la sola parte araldica.

 

 Adozione e normativa vigente

Dall’iniziale sostegno avuto dal sindaco Nicola Maggiarra realizzai prima un lucido e poi a colori l’attuale stemma con tutte gli elementi storici e in ossequio alle leggi dello Stato, eliminando gli elementi decorativi non giustificabili. Gli amministratori si espressero favorevolmente sul mio lavoro tre anni dopo, quando fu approvata dal Consiglio Comunale la delibera n° 67 del 10 ottobre 1991.  Lo Statuto fu pubblicato in seguito, sul suppl. ord. n.7 al Bollettino Ufficiale n. 25 del 10 settembre 1992 della Regione Lazio. Gli allegati A e B riportano a colori rispettivamente lo stemma e il gonfalone comunale.

  

Considerazioni

Spesso chi guarda uno stemma non si pone la domanda di come e perché si è dotati di un simbolo che rappresenta un’intera città. A parte i cultori di storia patria, i più sono attratti da elementi decorativi che danno l’idea di un passato importante, spesso riferito al medio evo (corone, elmi e animali). Tutto ciò è vero, poiché, gli elementi che lo compongono, sintetizzano sempre la storia di una comunità fin dagli albori della sua nascita, spesso, come nel caso d’Itri, avvolta nella leggenda di Amiclae.

    In pensione, mi è capitato di vedere, recandomi in comune, carta da lettere, timbri, gagliardetti, e una bandiera con grafica e colori diversi dall’originale stemma. Mi è venuto spontaneo pensare che la mia lunga ricerca non fosse servita a nulla.

Nel novembre del 2003, fui incaricato, con delibera di Giunta, come portavoce del sindaco Giovanni Agresti e a curare, altresì, l'immagine dell'Amministrazione con i media, così potei interessarmi dello stemma. Approntai una copia dello stesso che fu affisso nella sua stanza, lo sollecitai anche a mettere ordine in quella confusione che avevo rilevato, cosa che fece nel marzo del 2003, con una nota, richiamando al rispetto della norma riportata nella Statuto.

Da allora lo stemma ufficiale compare su materiale di cancelleria e su tutte le brochure di manifestazioni programmate o patrocinate dell’Ente e da Associazioni che le promuovono. Peraltro lo stemma è il segno grafico distintivo che identifica un Comune.

 È mio dovere ricordare l’avv. Pasquale Jallonghi e la dotta descrizione che fa di Itri, presentata a corredo della richiesta dello stemma e del gonfalone nel 1931. Tra storia e leggenda ne ripercorre la nascita, lo sviluppo, i sui monumenti e i personaggi che nel corso dei secoli hanno dato lustro a Itri. Io, da appassionato di storia, non ho fatto altro che seguire le sue orme, con la pazienza, direi, con la passione per la ricerca storica di questa città.

Un discorso a parte, sintetizzando è per il gonfalone. Prima dell’adozione e inserimento nello Statuto seguii la pratica per la sua realizzazione, prendendo contatto con uno Studio di Araldica di Genova, che chiese il bozzetto dello stemma per poterlo confezionare. Tempo dopo il comune ricevette il bozzetto a colori, gli amministratori soddisfatti del lavoro, procedettero per l’acquisto. 

 

Testo rivisto e corretto, tratto dal libro: Tra Sacro e Profano in Terra d’ITRI di Pino Pecchia, ed. Kolbe 2003 Fondi, e pubblicato sul sito internet www.visitaitri.it del quale sono responsabile.

 

 

 

 

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