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TRA SACRO E PROFANO IN TERRA D'ITRI

 

   Prefazione

 

     Le notizie di una comunità  narrate in tempo reale ci danno la possibilità di rivivere momenti di vita alla quale abbiamo direttamente partecipato. La pubblicazione di quest’ opera a carattere divulgativo, quindi, deve essere accolta con particolare interesse dalla nostra gente.

   I testi principali (Itri, Fra Diavolo, Il Santuario della Madonna della Civita) che parlano della città e le appendici, oltre alle notizie storiche, hanno il pregio, di riportare quanto di meglio la comunità itrana ha saputo realizzare in tutti questi anni, per la sua crescita culturale ed economica e lo ha raccontato Pino Pecchia, stimato dipendente del nostro comune per 31 anni, narratore agile ed attento di fatti e avvenimenti di cui egli stesso è stato partecipe. Colpisce nel suo narrare il profondo legame affettivo che lo lega alla nostra terra, e la sottile conoscenza dei personaggi, delle tradizioni, degli avvenimenti, dell’ ambiente che descrive con fascino ed interesse. L’idea di tradurre questo prezioso patrimonio di notizie e fatti in lingua francese ed inglese, merita un sentito apprezzamento per l’autore e sarà di sicura utilità per i visitatori stranieri nella terra di Itri. All’opera di sapiente e disinteressata traduzione dell’ins. Paola Sepe Cardi, (nostra concittadina) e del Prof. Antonio Pecchia ( congiunto dell’autore) un sentito ringraziamento.

         

 Conoscendolo, ho interpretato in modo favorevole i sentimenti che l’autore ha voluto trasmettere alla nostra comunità, (cui ha dedicato anche un sito internet) che lo ha visto crescere e maturare con essa e alla quale è rimasto legato. Questo lavoro è una sintesi del suo impegno organizzativo, culturale e sportivo, durante la sua permanenza tra noi; non la sua, ma la nostra storia.

   Lo ha voluto dedicare in segno di stima a coloro con cui ha condiviso momenti significativi  della sua presenza a Itri. I giovani, oggi adulti, ai quali ha dedicato una parte della sua vita, ricordano sicuramente quel fare imperioso ma sempre amichevole. 

   Oltre a questo volume è in fase di stampa un lavoro inedito a cui  ha dedicato anni di ricerche. Sono documenti, cronache di quotidiani, arringhe difensive, notizie della memoria storica riferite ad un  dramma che si verificò a Itri il 12 e 13 luglio del 1911, fra la nostra gente ed operai Sardi. A nome dei due enti che rappresento, sono ben lieto di aver patrocinato i due testi. Essi rappresentano due aspetti totalmente diversi della nostra storia; l’autore ha voluto tramandare alle nuove generazioni oltre che notizie gradevoli (come questo testo) anche momenti dai risvolti drammatici vissuti dalla nostra gente, pur se in epoca lontana. Un compito difficile quello che si è assunto; il rigore e l’imparzialità che hanno caratterizzato il suo lavoro, però, sono la migliore garanzia, per tutti noi, di conoscere realmente quel che accadde nel 1911. Solo sapendo tutto del loro passato, specie se così interpretati, le nuove generazioni, potranno trarre profitto dagli errori che si manifestarono e, quindi, avranno la possibilità di costruire responsabilmente un futuro migliore per la nostra città.

 

Giovanni Agresti                    

Sindaco di Itri e Assessore

alla Cultura della Provincia di

Latina         

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Presentazione

Per chi legge il libro “Tra sacro e profano in terra d’Itri” dell’amico Pino Pecchia scopre un’utile e stimolante miniera di notizie, di avvenimenti, di realtà storiche e sociali molto interessanti,  curate con un’oggettiva conoscenza della realtà locale sulla città di Itri e zone limitrofe.

Non si tratta di una semplice elencazione né di una distaccata esposizione di fatti o vicende legate al luogo, al contrario il lettore si sente coinvolto in realtà vive e palpitanti, vissute in prima persona dall’autore e da un popolo che le custodisce con gelosa cura, le sperimenta con rinnovato fervore e le tramanda con orgoglio e fedeltà alle giovani generazioni, perché sappiano perpetuare quanto i loro avi e padri hanno costruito e fatto con sincero amore e forte entusiasmo.

Il sito, dal quale deriva questo testo promosso dall’autore con passione, è una felice realizzazione che mette saggiamente in risalto la realtà sacra e profana della cittadina del basso Lazio, Itri, in una riuscita e felice simbiosi.

L’aspetto sacro è incentrato sull’origine, la tradizione e la storia del celebre Santuario della Madonna della Civita che sempre ha accompagnato ed ispirato la vita religiosa, culturale e sociale del popolo itrano. Gli abitanti di Itri, infatti, nel corso dei secoli si sono sempre sentiti fieri ed orgogliosi di quanto ha scritto il Vescovo di Gaeta, monsignor Francesco Patrizi, nella Bolla Arcivescovile di consacrazione del Santuario della Civita, datata il 20 giugno del 1491 allorché chiamò “ gli abitanti della terra di Itri fondatori, patroni e sostenitori” della chiesa della Madonna della Civita che qualifica anche “chiesa devotissima e d’antica venerazione”. Tale privilegio fu a volte gelosamente difeso con un’eccessiva fermezza di fronte a chiunque avesse osato non riconoscerlo o solamente ridimensionarlo!

Il libro, come per Itri e Fra’ Diavolo, nella parte dedicata al sacro, con stile piano e discorsivo si legge volentieri e con soddisfazione. Mette bene in luce la storia del Santuario, la religiosità sincera della popolazione verso la Madonna della Civita e nelle zone del basso Lazio, della Ciociaria e del “casertano”.

 Sul Santuario della Civita descrive abbastanza diffusamente sia la grande festività del luglio 2002 per il 225° della prima Incoronazione della Sacra Immagine da parte del Capitolo Vaticano, il 20 luglio del 1777, sia la presentazione del mio volume “La Madonna e il Santuario della Civita” di 480 pagine, avvenuta nel grande salone del Santuario il 16 novembre del 2002 con la partecipazione dell’Arcivescovo di Gaeta e delle autorità civili, religiose e militari.

La parte “profana” del libro illustra la storia antica e moderna della città di Itri, descrive la laboriosità della popolazione e traccia uno spaccato molto interessante della cittadina del basso Lazio, posta sulla Via Appia “Regina Viarum” nel tratto intermedio tra le città di Fondi e di Formia. Una parte non piccola è dedicata all’illustre cittadino, Michele Pezza, denominato “Fra Diavolo” per la sua vita avventurosa entrata nella leggenda!

Ai lettori di questo testo consiglio anche la consultazione costante del sito internet curato e continuamente aggiornato dall’autore con passione e serietà storica, sapendo trasferire tanta carica ed entusiasmo nel suo lavoro, senza per questo mai venir meno alla oggettività ed alla verità storica di quanto viene narrando, pubblicando inoltre, ricerche storiche o di avvenimenti legati alle tradizioni locali: certamente l’autore rende un grande servizio ed un utile aiuto alla popolazione di Itri ed a quanti hanno a cuore la realtà storica, culturale e sociale della propria città. Auguro di cuore che il suo sito sia molto cercato e studiato!

Il libro, come il sito è aggiornato, corredato da una buona bibliografia e da numerose fotografie, a colori ed in bianco-nero, le quali narrano visivamente la storia di Itri, inoltre forniscono entrambi utili notizie ed indicazioni per la conoscenza e la visita della zona. I testi tradotti sia in francese sia in inglese arricchiscono non poco il volume proponendolo ad una vasta platea di  di turisti, proiettando la conoscenza di Itri in ambiti ben più ampi.

Quanti hanno a cuore la crescita culturale e la memoria storica del proprio paese, volendo saggiamente tramandare alle giovani generazioni le antiche tradizioni, hanno nel lavoro e nello studio di Pino Pecchia un valido esempio ed un concreto stimolo per realizzare qualcosa di utile, bello e culturale per la propria città o paese.

 

Sac. Giovanni D’Onorio De Meo  - Mariologo (dell’Opera Don Orione).

 

  

 

 

 

 

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